venerdì 29 luglio 2011

Quei bambini ammalati dopo il vaccino

http://www.tg3.rai.it/dl/tg3/articoli/ContentItem-a5f0d656-02b3-4244-a1a5-3eb63e1e7854.html

In alcuni Paesi europei i medici danno l'allarme: in Irlanda, Norvegia e Svezia cresce il numero di casi di narcolessia infantile. Sono decine i bambini che si sono ammalati; bambini che due anni fa, quando si temeva un’epidemia molto estesa, erano stati vaccinati contro l'influenza suina.

Ma i potenziali effetti collaterali di quel vaccino, trovato in un batter d’occhio, non erano stati testati.

La vita di Sigrud Bergsud, 8 anni, è cambiata proprio nel momento in cui gli hanno iniettato la dose di vaccino per la cosiddetta "influenza suina". Da allora è vittima di attacchi improvvisi e incontrollabili di sonno, anche durante il giorno. Sigrud è solo uno dei 19 bambini norvegesi ai quali è stata diagnosticata una rara malattia del sistema nervoso, la narcolessia.

"Prima dormivo di sopra, adesso dormo qui, su questo lettino. Devo sempre avere vicino mamma e papà, nel caso venga assalito dagli incubi" racconta. Oltre agli incubi notturni, Sigrud soffre di allucinazioni e attacchi di catalessi, con perdita di tono muscolare, specialmente quando ride.

"A scuola ho difficoltà a seguire. Mi addormento così spesso che apposta per me hanno portato in classe una poltrona imbottita", ci dice tutto triste.

I genitori di Sigrud oggi hanno la sensazione di essere stati tratti in inganno dai funzionari del ministero della salute

"Raccomandavano fortemente il vaccino. I medici dicevano che era inoffensivo, senza effetti collaterali e che era stato testato con grande accuratezza. Per questo abbiamo dato il nostro consenso. Oggi posso dire di aver perso ogni fiducia in loro" ci spiega Monika Bergsud, la mamma del bambino.

Due anni fa tutto il mondo era nel panico. Era comparso un nuovo ceppo influenzale, che i giornali chiamarono "suina", con un alto tasso di mortalità tra chi si ammalava. Si temeva, inoltre, che il contagio potesse estendersi a decine di milioni di persone.

I migliori specialisti si misero allora al lavoro per trovare un vaccino, che fu messo a punto a tempo di record. Di un’accurata sperimentazione non si parlò nemmeno. Tutti quelli che volevano vaccinarsi diventarono, di fatto, delle cavie. "Ma quel vaccino era necessario. Ha salvato molte vite. Purtroppo, oggi sono stati riscontrati seri effetti collaterali. In quei primi mesi non si sapeva niente della narcolessia" spiega il medico Steinar Madsen.

Fu presto chiaro, però, che era stata fortemente esagerata la pericolosità del virus dell'influenza suina. E di lui restano solo le cattive conseguenze della vaccinazione.

La narcolessia si è manifestata non solo in alcuni bambini norvegesi ma anche in quelli di altri Paesi europei.








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